Storia dell'inconscio

Psicoanalisi e modernità: I Fattori Terapeutici Aspecifici, le Neuroscienze, l’Insight e l’Empatia nel modello psicoanalitico

I Fattori Terapeutici Aspecifici
Scritto da Adriano Legacci

Psicoanalisi e modernità: I Fattori Terapeutici Aspecifici, le Neuroscienze, l’Insight e l’Empatia nel modello psicoanalitico

Fattori Terapeutici Aspecifici. Validità dei modelli terapeutici

A 119 anni dalla nascita della Psicoanalisi, più volte ci si è interrogati su quanto questo modello terapeutico sia valido ai nostri tempi, su ciò che può rimanere delle scoperte freudiane, e ciò che invece col tempo deve essere aggiornato, “riletto” in chiave contemporanea. La tematica verrà affrontata attraverso alcuni spunti, in particolare 3 contributi: il primo è l’articolo “Ripensare l’azione terapeutica”, di Glen O. Gabbard, Drew Westen, pubblicato nella rivista “Gli Argonauti”, il secondo sarà un articolo di Stefano Bolognini, psicoanalista bolognese di rilievo nazionale, membro della SPI, e presidente della stessa, infine il terzo è il libro di Heinz Kohut, La Cura Psicoanalitica del Sé (1984, Boringheri).

Fattori Terapeutici Aspecifici. Un metodo d’indagine

Il metodo utilizzato per individuare gli elementi base del moderno approccio psicoanalitico sarà quello dei fattori terapeutici aspecifici, di cui il Gabbard presenta un interessante elenco e disamina:

Per fattori terapeutici aspecifici si intende quelle costanti all’interno delle varie terapie in grado di promuovere il cambiamento del paziente.

Fattori Terapeutici Aspecifici. Il confronto tra i differenti approcci

Questo dibattito nasce negli anni 80′-90′, quando la ricerca dei fattori terapeutici aspecifici veniva fatta confrontando differenti approcci, come quello psico-dinamico, comportamentista, cognitivista, umanistico.

La convinzione dei ricercatori era che l’efficacia di una terapia ed il grado di cambiamento prodotto nel paziente potesse risiedere proprio nelle “costanti” rintracciabili attraverso il confronto delle terapie di varie correnti.

Fattori Terapeutici Aspecifici. Il limite

D’altro canto il limite di questi studi era di essere inevitabilmente legati ad una delle correnti di psicoterapia in questione. Tale confronto veniva effettuato attraverso i processi statistici delle Meta-analisi (Davison e Neale, 2017 ), che permettevano di paragonare i risultati delle ricerche scientifiche prodotte dalle varie correnti. Il dibattito fra le varie correnti non sempre però risultava facile, probabilmente a causa dei diversi assiomi di pensiero clinico di partenza.

Fattori Terapeutici Aspecifici. Difficoltà di comprensione tra i diversi approcci

Queste divergenze profonde sulla Psiche e su come ci si possa avvicinare ad essa non sempre permettono di capirsi, intendersi, oppure poter condividere un comune lessico clinico di base.
Al tempo stesso però la possibilità di poter confrontare tecniche, cercare fattori terapeutici aspecifici, in base a criteri come l’efficacia e la ricerca comparata, si è rivelata incredibilmente proficua ed accrescitiva all’interno di ognuna delle varie correnti generali (Psicoanalisi, Cognitivismo, Comportamentismo, Sistemica, Costruttivismo, ecc..).

A tal proposito l’articolo di Gabbard è frutto della comparazione di molte ricerche interne al panorama della Psicoanalisi americana, oltre che della terapia analitica della stessa area.

Fattori Terapeutici Aspecifici. Quali sono?

Per facilità espositiva e concettuale, i fattori terapeutici aspecifici sono divisi in 2 categorie, che sono anche 2 criteri concettuali e clinici. Queste 2 classi sono complementari e compresenti in terapia, dove di volta in volta conta più l’una o l’altra delle 2 categorie:

  1. La prima è quella degli interventi, fattori e tecniche che agiscono sul Pensiero del paziente; si valuta il grado in cui la persona sa creare nuovi pensieri, che si spera possano essere progressivamente sempre più autonomi, contenitivi ed accrescitivi, capaci di dare un maggior grado di benessere psichico alla persona, che manifesta così un miglioramento clinico, ossia un cambiamento. Volendo sintetizzare tutto ciò, possiamo dire che la prima sezione è dedicata all’Insight e l’Interpretazione, ossia il mezzo di cambiamento freudiano per antonomasia, almeno secondo molti addetti al settore. La prima parte inoltre presenta anche una sezione dedicata alla Psicoanalisi e le Neuroscienze.
  2. La seconda sezione è dedicata all’altra classe degli interventi terapeutici, ossia quelli che mirano al contenimento ed il soddisfacimento (più o meno parziale, più o meno completo/incompleto) dei bisogni affettivi. Questa parte agisce e si concentra quindi sulle emozioni; sul vivere, provare e comprendere i bisogni emotivo-supportivi dei pazienti, in una parola, si parla dell’Empatia.

A queste 2 classi se ne potrebbero aggiungerne molte altre, basta pensare al concetto della Relazione, che comunque considereremo all’interno della classe dei fattori emotivi.

Fattori Terapeutici Aspecifici. Bibliografia

:: Heinz Kohut, La Cura Psicoanalitica del Sé (1984, Boringheri).

:: Glen O. Gabbard, Drew Westen, “Ripensare l’azione terapeutica”, “gli argonauti”, N° 101, Giugno 2004

:: Stefano Bolognini, “Proposta per una rassegna alternativa di fattori terapeutici. In margine a “ripensare l’azione terapeutica” di Glenn Gabbard e Drew Westen”, 2004

:: Ann M Kring, Gerald C Davison, John M Neale, Sheri L Johnson, Psicologia clinica, quinta edizione italiana, 2017, Zanichelli

Sull'Autore

Adriano Legacci

Già direttore dell'equipe di psicologia clinica presso il poliambulatorio Carl Rogers e l'Associazione Puntosalute, San Donà di Piave, Venezia.
Attualmente Direttore Pagine Blu degli Psicoterapeuti.
Opera privatamente a Padova e a San Donà di Piave.
Psicoterapia individuale e di coppia.
Ansia, depressione, attacchi di panico, fobie, disordini alimentari, disturbi della sfera sessuale.
Training e supervisione per specializzandi in psicoterapia

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