Linguaggio

Linguaggio inconscio. Lapsus, atti mancati, sintomi

Linguaggio inconscio
Scritto da Adriano Legacci

Linguaggio inconscio. Lapsus, atti mancati, sintomi.

Linguaggio Inconscio. L’inconscio è caratterizzato da pressioni che “aspirano” a penetrare nella coscienza o a scaricarsi in comportamenti.
L’inconscio per tanto si può “manifestare” nei sintomi, nei desideri o fantasie, nei lapsus, negli atti mancanti (acting), nei sogni e nel transfert in terapia.

Vediamo insieme alcune modalità comunicative tramite le quali si esprime “Il linguaggio inconscio”.

Linguaggio inconscio. LAPSUS

Rappresentano la più elementare e nello stesso tempo la più clamorosa irruzione dell’inconscio nella memoria, nel linguaggio, negli scritti o negli atti di una persona. Proprio per lo loro imprevedibilità sono dimostrativi dell’esistenza di forze inconsce non coerenti con il proprio Io, ma presenti nella sfera psichica, le quali sono in grado di manifestarsi modificando ciò che consciamente si vuole ricordare, dire, scrivere e fare.

Linguaggio inconscio. ATTI MANCATI

L’atto mancato, che in inglese diventa “slittamento” (Freudian slip), è un errore grossolano nel compiere un gesto, un’azione, una sequenza comportamentale: si vorrebbe fare una certa azione e invece se ne compie un’altra. Sarà capitato a tutti:  ospiti a cena, avete rovesciato un bicchiere di vino sul tavolo. Molto imbarazzo, molte scuse. Sembrerebbe una semplice sbadataggine che però, da un punto di vista psicoanalitico, assume molteplici significati possibili (per esempio desiderio inconscio di farsi notare, aggressività latente verso gli altri commensali o il padrone di casa, reazione ad una emozione non riconosciuta generata dall’interazione con gli altri ospiti).

Un manager che domentica i biglietti aerei prima di un viaggio di lavoro rivela una volontà inconscia di non partire, o una paura connessa al progetto lavorativo.

Se perdi le chiavi dell’auto prima di recarti a un colloquio di lavoro, forse non vuoi davvero fare quel lavoro. O la prospettiva di essere valutato ti  crea un’angoscia che temi di non saper gestire.

Perdi spesso le chiavi, ti dimentichi gli appuntamenti, confondi gli orari? Sono atti mancati.
In ambito clinico, gli atti mancati possono sostituire il pensare, il ricordare o il rivivere una determinata situazione in analisi.
Si distingue ciò che avviene all’interno della situazione analitica (acting in) da ciò che avviene all’esterno di essa (acting out). Entrambe le manifestazioni devono comunque essere interpretate alla luce della relazione di transfert.

Linguaggio inconscio. TRANSFERT

E’ uno spostamento di affetti da una persona della propria storia all’analista: in quanto riattivazione del passato la situazione di analisi presuppone una regressione.
E’ un fenomeno molto complesso, che permea tutta la relazione analitica e che deve costituire oggetto di costante attenzione da parte dell’analista.

Linguaggio inconscio. SINTOMI

I sintomi, in quanto formazioni di compromesso tra le esigenze dell’Es e i sistemi difensivi dell’Io, rappresentano essi stessi nella prospettiva psicoanalitica emersioni di comunicazioni di natura inconscia.

Linguaggio Inconscio. Linguaggio corporeo e non verbale.

La postura e il linguaggio non verbale esprimono, al pari di lapsus, atti mancati e sintomi comunicazioni di natura inconscia e sono anch’esse ascrivibili al linguaggio inconscio.

Test del linguaggio corporeo e non verbale

Sull'Autore

Adriano Legacci

Già direttore dell'equipe di psicologia clinica presso il poliambulatorio Carl Rogers e l'Associazione Puntosalute, San Donà di Piave, Venezia.
Attualmente Direttore Pagine Blu degli Psicoterapeuti.
Opera privatamente a Padova e a San Donà di Piave.
Psicoterapia individuale e di coppia.
Ansia, depressione, attacchi di panico, fobie, disordini alimentari, disturbi della sfera sessuale.
Training e supervisione per specializzandi in psicoterapia

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