Storia dell'inconscio

Psicoanalisi e modernità: i fattori aspecifici che favoriscono il Cambiamento del Pensiero

Cambiamento del Pensiero
Scritto da Adriano Legacci

Psicoanalisi e modernità: i fattori aspecifici che favoriscono il Cambiamento del Pensiero

Fattori aspecifici che favoriscono il Cambiamento del Pensiero. La Mentalizzazione

L’articolo di Gabbard si concentra prevalentemente sui fattori aspecifici che favoriscono il cambiamento del Pensiero, spiegandone l’efficacia attraverso l’utilizzo delle Neuroscienze: il primo fattore aspecifico sarebbe la Mentalizzazione, intesa come un’espansione di auto-coscienza psichica, legata al saper attribuire un significato mentale alle esperienze che la persona compie nella vita, la mentalizzazione aiuta la persona a diventare consapevole degli schemi inconsci che determinano le azioni e le relazioni quotidiane. Bisogna cioè aiutare il paziente a riflettere su quel che gli capita, nella speranza che alla fine del processo terapeutico egli sappia farlo in maniera autonoma, senza avere più bisogno del suo psicoterapeuta. L’autonomia a tal proposito è un parametro clinico importante se si vuole valutare il grado di cambiamento e di efficacia insito in un trattamento.

Fattori aspecifici che favoriscono il Cambiamento del Pensiero. Il Setting

Nell’articolo in più punti si parla del setting, di cui se ne auspica la flessibilità ed adattabilità al paziente, che ogni volta è un essere unico e non ripetibile, ed in quanto tale necessita di uno spazio personalizzato:

“Non c’è soluzione o tecnica universale, perchè ogni soluzione, per sua propria natura, deve essere cercata su misura”. (Mitchell, 1997, pag. 58).

Fattori aspecifici che favoriscono il Cambiamento del Pensiero. L’Umiltà

Tale esigenza di adattamento porta il terapeuta ad andare maggiormente incontro al paziente rispetto a quanto veniva fatto ai tempi di Freud, essere aperti nei suoi confronti e disposti ad andare verso di lui. Ciò implica da parte del terapeuta la dote dell’Umiltà; questo nuovo atteggiamento clinico è legato anche al fatto che attualmente dopo decenni di ricerche e scritti si entra in contatto con situazioni cliniche sempre nuove ma ugualmente dolorose, per quanto non più spiegabili a volte da teorie ritenute valide solo 10 anni prima.

Vi è nell’Età contemporanea un nuovo clima di incertezza, legato anche ai sempre più veloci cambiamenti della società, e tutto ciò si riflette anche nel clinico alle prese con le nuove espressioni della sofferenza psichica. Ed è appunto questo sentimento d’incertezza che si evolve nella dote dell’Umiltà, inteso come un altro fattore aspecifico. In alcuni pazienti per esempio, si nota come ultimamente sia molto efficace una tecnica, anzi, per meglio dire un intervento; di fronte ad una narrazione non compresa del paziente il terapeuta può riconoscere con umiltà di non aver compreso il paziente, situazione che può essere verbalmente espressa al paziente, ammettendo esplicitamente i propri limiti nella propria comprensione. Nella clinica più volte è stato notato che questo tipo di intervento aiuta il paziente e ne tranquillizza lo stato emotivo alterato, “é utile riconoscere che spesso navighiamo senza una bussola affidabile, ma non è utile andare alla deriva” (Gabbard, 2004, pag 118).

Fattori aspecifici che favoriscono il Cambiamento del Pensiero. Il Cambiamento

Più avanti l’autore per cercare di cogliere i fattori aspecifici applica dei parametri d’indagine, individuando come il cambiamento uno di questi.

L’autore coniuga il cambiamento inconscio con quello neuronale, avvalendosi quindi di significative ricerche delle neuroscienze (egli stesso ha diretto più studi a tal proposito).
Ecco come introduce l’argomento a pagina 119 del suddetto articolo: “le distinzioni nelle neuroscienze cognitive tra sistemi impliciti ed espliciti, che sono distinti sia funzionalmente sia neuro-anatomicamente, convergono sotto molti aspetti con l’enfasi di Freud sulla distinzione tra conscio e inconscio”. I nostri pensieri circolano sotto forma di impulsi elettrici su più circuiti di neuroni, che hanno funzioni e caratteristiche distinte. Ci sono pensieri coscienti che viaggiano sempre su dei circuiti specifici di neuroni (sistema esplicito), ed altri (di natura inconscia) che viaggiano su altri circuiti più nascosti e meno consapevoli (sistema implicito). Gli esperimenti e le ricerche delle neuroscienze hanno mostrato come il cambiamento positivo del paziente corrisponda e sia testimoniato nel cervello da una modificazione dei circuiti “inconsci”, le scariche elettriche che fanno viaggiare i pensieri inconsci utilizzano cioè nuovi circuiti (associazioni) di neuroni, o modificano quelli vecchi. Tradotto in termini psico-dinamici, Gabbard quindi afferma che “il primo e centrale obiettivo è cambiare i nessi associativi inconsci”.

E’ nell’umiltà e le neuroscienze quindi che possiamo individuare 2 elementi di base del nuovo metodo psicoanalitico.

Fattori aspecifici che favoriscono il Cambiamento del Pensiero. Bibliografia

:: Glen O. Gabbard, Drew Westen, “Ripensare l’azione terapeutica”, “gli argonauti”, N° 101, Giugno 2004

:: Mitchell S.A., Influenza ed autonomia in Psicoanalisi, Analytic Press, Hillsdale, NJ 1997

Sull'Autore

Adriano Legacci

Già direttore dell'equipe di psicologia clinica presso il poliambulatorio Carl Rogers e l'Associazione Puntosalute, San Donà di Piave, Venezia.
Attualmente Direttore Pagine Blu degli Psicoterapeuti.
Opera privatamente a Padova e a San Donà di Piave.
Psicoterapia individuale e di coppia.
Ansia, depressione, attacchi di panico, fobie, disordini alimentari, disturbi della sfera sessuale.
Training e supervisione per specializzandi in psicoterapia

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